martedì 10 giugno 2014

Finché Morte Non Ci Separi


FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI

Monologo teatrale Di Francesco Olivieri




ATTO I


Mi chiamo Federica Mellori
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Diciamo che il mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Che poi diciamocelo
Non fate quelle facce suvvia
Morto un Papa se ne fa un altro
Morta una donna se ne fa un’altra
Oppure no?
Massì dai
Allegria gente
Che sarà mai
Che poi mica è stato uno di quei delitti che lei soffre
Agonizza
Un gentleman signori miei cari
Un gentleman
Un taglio alla gola netto
Zacchete
E via
Tolto il pensiero
A proposito di Papa
Chi c’è ora?
Ah uno argentino?
Maddai
Beh almeno si ballerà il tango durante le messe no?
Francesco?
Che bel nome
Si si proprio un bel nome
Ma parla anche agli uccelli?
Ah non bisogna nominare uccelli mi dite
Che poi magari si offende tutto il clero
Che poi magari
Che mai avrò detto di male?
È ambigua la parola mi dite
Beh ambigua effettivamente lo è
Che non si dice che poi si pensa a quei cosi là
Ah beh
Quei cosi là
Quindi il fraticello quello là di Assisi con chi parlava?
Pennuti
Parlava con i pennuti
Volatili pure
Da specificare anche
Che poi si pensa che magari sai
Una parola tira l’altra
Un uccello tira l’altro
E via che ti danno del gay
Ve lo immaginate il nuovo Papa Francesco
Che parla agli uccelli?
Caro l’argentino
Che poi mi sta pure simpatico questo sudamericano
Povero lui che ci prova a fare il fraticello
Ma nel Vaticano deve rigare dritto il ragazzo
Altrimenti gli fanno la festa a quello
Che già il fatto che sorrida mica gli piace tanto a quelli
Ogni tanto glielo ricordano
Te non sorridere troppo che uno così è durato 33 giorni
Capito?
E lui l’argentino che mi diventa serio
Povero il Francesco
Comunque dov’è che ero rimasta
Ah si
Che quelli lì della Chiesa son così carini
Quando hanno sposato me e il mio assassino
Che non mi piace chiamarlo assassino
Suvvia
Quando hanno sposato me e il mio uomo
Bastardo figlio di put
Scusate
Non volevo
Mi è scappato
Giuro
Ecco quando stavo con quella cosa e ho avuto la geniale idea di prometterle amore eterno
Loro quelli lì vestiti di bianco cattolico
Erano così cari e ligi e gentili
Finche morte non vi separi c’hanno detto
Là sull’altare
Beh mi pare che questo matrimonio sia finito
Mi pare così
A naso
E separati ci siam separati
Questo è certo
Comunque
Mi chiamo Federica Mellori
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Diciamo che il mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Che hai proprio un bel coraggio te
Sfacciata
Mia madre povera
Non si esce alle dieci di sera
E non metterti quelle gonne scollate sai
Cara lei
Era pure dislessica che scambiava un po’ le parole
Ricordo che quando doveva dire
Vai a prendermi gli occhiali
Mi diceva la mamma mia cara
Vai a prendermi gli orali
E io tutta vestita a puntino come una madonna addolorata
Anche se addolorata non ero sia chiaro
Le prendevo io suoi orali e ridevo ridevo
Ah signori miei come ridevo
Mamma cara perché mio fratello può uscire la sera e io no?
Che domande mi fai figlia mia
È ovvio
Lui è un maschio
Lui
Ah beh
Se lui è un maschio allora cambia tutto
Vero che cambia tutto?
Ho provato a mettermi i pantaloni
La camicia
Ho provato persino a fare la pipì in piedi
Si si che meraviglia signori miei
Che io l’ho sempre invidiato il pene a quelli lì
Ai maschi
Quell’armamentario che all’occorrenza si tira fuori senza nemmeno faticare di abbassarsi gonna pantaloni vari
Una lampo e via
Zacchete
Lui espleta quello che deve espletare
Rientra nel suo guscio
E via che la lampo torna su
Zacchete
Te hai troppi grilli per la testa
Cucina piuttosto
Cucina e impara a stirare e a rammendare
Che chi la vuole una donna che non sa cucinare e rammendare?
Eh signori miei chi la vuole?
Che vi vedo lì su quelle sedie
Che dentro c’avete già il disegno pronto
Della bella mogliettina che vi lava
Vi rammenda
Vi stira
Vi cucina
Mentre voi poveri stanchi del vostro lavoro
Acciabattati vi divanate davanti alla televisione
Attenti
Dietrofront
Avanti Marsch
Riposo
Mentre il fratello faceva il militare
Io finivo le superiori
Ho sentito delle voci
Questa è la vicina che parla
Sentite sentite
Ho sentito delle voci
Mi sembra ma non ne sono certa poliziotto
Che urlassero
Che a questa mica è fregato mai nulla della vita mia
E di quel marito mio assassino
Caro lui
Beh c’era da aspettarselo
Questo è quello del piano di sotto
Volponi si chiama
C’era da aspettarselo
Quando uno lavora come un mulo tutto il giorno
Mentre lei fa la bella vita mostrando cosce e seno
Così in bella vista
C’era da aspettarselo
Avete sentito?
Quello che mi tirava certi sguardi
Si si proprio lì
Che rientrata a casa mi ritrovavo i suoi begli
occhioloni lucidi lucidi appoggiati ai miei capezzoli
Comunque va
Andiamo avanti signori miei
Le mestruazioni
Avete presente no?
Quelle che vi fanno leggermente sballare l’umore?
Ecco io le odiavo quelle
Ero capace di passare ore e ore a letto con il mal di testa?
Che mi dico ma perché tutto a noi donne?
Perché?
Allora facciamo un attimo la conta
Eh che ne dite?
Allora
Per essere una brava donna moglie
Bisogna
Sopportare in silenzio i dolori mestruali
Stai male da svenire?
Hai il mal di pancia da piegarti in due
Suvvia ragazze
Avanti
Allegria ci vuole
Diamine
Allegria
Allora
Tornando alla nostra conta
Non pensare al sesso
No no che è peccato
Quando lui vorrà tu diverrai donna
Che cara la mia mamma?
Scusa mamma ma io donna non lo sono già?
Queste tette non ne sono una conferma?
Taci e ricorda che sei solo una ragazza
Donna lo diventerai solo quando lui vorrà
Ah beh se la mettiamo così
Ma poi lui chi?
Il tuo principe azzurro
Ma che meraviglia
C’è un principe azzurro in tutta questa storia?
Com’è com’è?
Che me lo immaginavo io
Bello alto biondo con gli occhi azzurri
Con un bel cavallo bianco
Vestito di azzurro ovviamente
No
Ecco
Cioè
Bello
Insomma
Diciamo nella norma
Alto
Dio non era un nano
Ma un metro e sessantaquattro non credo si possa definire altezza pura
Biondo
Mmm
Diciamo tendente al calvo
Ecco biondo dentro si
Occhi azzurri
Diciamo marroni va
Con gli occhiali magari da sole
Volendo
L’azzurro potevo anche immaginarlo
Caro lui
Con un cavallo bianco
Bianco era bianco
Ma i cavalli erano nel motore
Mi ha detto poi
Caro lui
Un furgone
Con tanti cavalli bianchi
Che volevo di più?
Mi chiamo Federica Mellori
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Diciamo che il mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Caro lui
Faceva il meccanico
Lavoro duro il suo
Con le sue donnine nude attaccate al muro
Per ogni mese una diversa di ogni colore
Lavoro duro il suo
Mamma era entusiasta
Quello si che fa per te
Che poi non vi dico quando è stato il momento
Si insomma
Quando il suo coso ha preso la residenza nella mia cosa
Che non ne sapevo niente io di quelle robe lì
A volte la mia mano aveva come dire
Circumnavigato la zona
Per controllare
Devo dire che qualche bella soddisfazione
Sola con me stessa e nel mutismo totale
Me l’ero tolta
Ma non avevo mai azzardato metter nulla là dentro
Non sia mai mi dicevo
E se poi mi ci rimane dentro?
Vuoi vedere te che poi mi tocca andare da mia madre con la mano tra le cosce a chiederle di prendere una tenaglia
Per sbloccare il tutto?
No no
Non ne volevo di problemi
Cucinavo
Lavavo
Stiravo
Che ero una donna io
Anzi no che mamma non era di questo avviso
Che ero una ragazza io
Da maritare e alla svelta
E procreare mi raccomando
Che poi quando s’invecchia non hai le forze
Mi diceva la mia mamma cara
Il babbo
Mi direte
Che vi ho fatto una testa così parlando della mamma
Ma del babbo nemmeno una parola
Eccola
Bar
Che gli piaceva così tanto
Lui si che era un uomo
Un maschio vero
Nemmeno tornava a casa a volte
S’infilava al bar
E giù a bere giocare a carte e bestemmiare
Bere giocare a carte e bestemmiare
L’offesa nei confronti di dio o della madonna
Per il mio babbo era un modo tutto suo per ringraziare di avergli dato ancora un giorno per brindare con gli amici
Non era mica da birra il vecchio
Andava avanti a grappa e vino
E si faceva paonazzo il vecchio
Sembrava una mongolfiera quella testa
Ricolma di liquido rosso
Tinto come diceva lui
Il babbo
E avanti di briscole tresette e scope
Io non so nemmeno come sono fatte le carte
Figuriamoci
Spesso babbo rientrava tardi
E faceva rumore
Sbraitava
Picchiava mamma
Anche
La mattina se lei aveva gli occhiali da sole quando pioveva
Io già sapevo
L’orgoglio maschile non si tocca capito?
Se mena è perché avrà le sue ragioni
Poi la vedevo piangere
In disparte
Mentre rammendava un maglione per mio fratello
Piangere e singhiozzare
Con gli occhiali da sole mentre pioveva
Lavava sempre con dovizia
La notte quando noi già dormivamo
Mentre babbo russava l’ubriacatura
Lei stirava montagne di vestiti
Faceva il bucato e si infilava nel letto matrimoniale
Nell’angolo lontano per non dare fastidio
Povera lei
Mi chiamo Federica Mellori
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Diciamo che il mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Poi dopo che ha preso residenza il suo pene nella mia vagina
Non contenta recuperavo gli schiaffi che mamma non era riuscita a prendere
Caro lui
Lo faceva per il mio bene
Perché mi amava lui
E quindi a volte giù botte
Anche quando ero incinta
Su su non fate quelle facce
Non è mica morto nessuno no?
Cioè
Si io
Ma suvvia
Allegria gente
Allegria
Che non siamo mica al mio funerale
Ah si?
Siamo al mio funerale?
Quella gente che va in chiesa è lì per me?
Quella bara che viene trasportata allora
Maddai
Pensa
E quanti che sono
Guarda c’è pure mia cugina Clelia di Roma
E zio Carmelo
E nonna Nilde
Che peccato non potervi abbracciare
Vabbè
Comunque morto un Papa se ne fa un altro no?
Quindi morta una donna se ne fa un’altra
Chi?
Come chi?
Caro lui
Avrà ben diritto a rifarsi una vita
Vedeste con quale cura mi ha tagliato la gola
Zacchete
Veloce
Rapido
Nemmeno io ero capace a tagliare la carne così
Ah su questo era proprio bravo
Caro lui
Bravo e preciso
Zacchete
Un colpo
La giugolare presa in pieno
Effettivamente poi non deve essere stato facile
Caro lui
Dico
Adagiarmi a terra
Si perché mi ha presa alle spalle
E poi magari mettersi a pulire tutto quel sangue
Mi dispiace avergli dato anche questo disturbo
Beh
Tornando a noi
Rimango incinta signori miei
Mio fratello lo sbattono in un comando militare a Cagliari
Mio babbo intanto si becca una bella cirrosi epatica
Chissà poi perché?
Mah
A volte
La vita
E io mi trovo a mettere nella conta di cui vi parlavo
Anche sta cosa
L’incintaggine
Ovvero sia signori miei
Sarebbe meraviglioso se per una volta
Una sola aveste la possibilità di partorire un figlio
Eh ma voi siete maschi voi
Fate residenza nelle vagine delle vostre donzelle e non solo
Lasciate il semino e chi si è visto si è visto
Ma perché mi dico?
No per curiosità
Perché non c’è la possibilità
Chessò io di dividercelo
Quattro mesi e mezzo a noi femmine
E quattro mesi e mezzo a voi maschi
Ah sai che bellezza
Tieni caro
Ti lascio in eredità per i prossimi mesi il pupo che sta per nascere
No
Tutto dentro alle nostre pance
Almeno le mestruazioni hanno pietà di noi in quel periodo
Almeno quello
Che lui mi penetrava anche se non avevo voglia
Caro lui
Si perché diceva che la voglia e l’istinto non si devono placare all’uomo
Al virile maschio
Sia mai
Che dopo mi bastona pure
Caro lui
Almeno nascerà maschio mi dico
Macché una bella femminuccia
Pronta a divenire anche lei
Una brava e devota moglie al servizio dell’uomo
La odiavo
No no signori miei
Non fate quelle facce
La odiavo perché non ne potevo più
Che non era giusto che anche lei dovesse patire quello che io e mia madre abbiamo patito
Povera lei
Mi chiamo Federica Mellori
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Diciamo che il mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Intanto babbo ci aveva lasciato
Mai visto mamma tanto serena
Gli occhiali da sole
Spariti
Anche quando pioveva
E Alice mia figlia cresceva
A calci in culo presi dalla vita
Ma cresceva
Le botte
Le botte annientano le donne
E mentre sono qui morta ammazzata
Mentre quei signori mi stanno portando in chiesa
Dopo avermi adagiata in una bara
Mentre il parroco sta dicendo messa
Esclamando che non è ammissibile che ancora oggi
Le donne vengano uccise in maniera così barbara
Mentre mio marito
Caro lui
È in carcere che solleva pesi
Mentre mia madre piange sulla prima panca della chiesa
Mentre i giornalisti scrivono l’ennesimo articolo
Intitolandolo
Il femminicidio continua
Mentre fuori dalla chiesa il movimento delle donne
Se non ora quando
Sono unite in silenzio
Con un cero acceso
Mentre si organizza un lutto cittadino
Mentre Alice che ha tre anni non capisce ancora bene cosa sia successo
Mentre le campane suonano a lutto
Mentre i poliziotti che mi hanno trovata stesa in una pozza di sangue si fanno il segno della croce
Mentre mio fratello è dovuto rimanere a Cagliari perché a breve lo manderanno in Libano per l’ennesima missione di pace
Mentre i chierichetti smuovono l’incenso
Mentre i fiori emanano quell’odore di morte
Mentre mi portano al cimitero
Mentre la ghiaia viene spostata
Mentre gli occhiali da sole mia madre ora li indossa
E non piove
Mentre mi calano giù nella terra
Mentre i pianti rimangono su nella terra
Io vi lascio signori miei
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio signori miei
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio signori miei
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
IO VI LASCIO SIGNORI MIEI
UNA RAGAZZA
UNA FEMMINA
UNA PERSONA
AMMAZZATA
ANCORA
UN’ALTRA VOLTA
Mi chiamavo
Federica Mellori.

ATTO II


Mi chiamo Ipazia Fiorentini
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Solo che il mio lui gli è partito il boccino nella testa
Su su non fate quelle facce lì
Che sarà mai
Morto un Papa se ne fa un altro
Morta una donna se ne fa un'altra
O no?
Che poi è stato davvero un gentleman 
Un gentleman signore mie 
Mica mi ha fatto soffrire
Un colpo di pistola alla fronte
Pam
Preciso preciso
E tolto il pensiero
A proposito di Papa
Chi c’è ora?
Ah uno argentino?
Maddai
Beh almeno si ballerà il tango durante le messe no?
Francesco?
Che bel nome
Si si proprio un bel nome
Vabbé del Papa vi ha già parlato la mia amica Federica prima
Vero?
Quindi adelante
Dov’è che ero rimasta?
Ah si
Che lui aveva sempre avuto una passione per le armi
Anche quando era poi divenuto avvocato
Diceva che sparare lo rilassava
E quindi il sabato mattina
Lui al poligono a sfogarsi
Io dall'estetista e dalla parrucchiera
Si perché signore mie 
Mica avevo tempo durante la settimana
Di fare tutte quelle robe da donne
Sempre in tiro
Che lavoro facevo chiedete?
Ero una manager
La classica donna in carriera per intenderci
Mi piaceva tanto il mio lavoro
Potevo anche stare fuori casa quindici ore e non me ne accorgevo
Diciamo che io e il mio compagno
No non eravamo sposati
Ecco una coppia di fatto
Almeno per noi perché lo Stato non è della stessa opinione
Che pure il prete del nostro quartiere 
Non vi dico
Ma sposatevi creature belle di Dio
Sposatevi così il vostro amore sarà suggellato dall'amore che il Signore nutre per voi
Surgelato ha detto padre?
No cara suggellato
Ah scusi non avevo ben capito
Anche se surgelato rendeva bene l'idea
E giù a ridere
Che noi in Chiesa non ci si metteva proprio piede
I nostri bambini nemmeno li abbiamo battezzati
Poi un giorno se vorranno troveranno un Giovanni Battista
Si faranno un bel bagno nell'acqua Santa e via 
Cattolici doc
Ma liberi di scegliere 
Noi eravamo battezzati ma insomma non sapevamo proprio chi era questo Dio che il parroco del quartiere continuava a pubblicizzare 
Atei? 
Vada per atei 
Che c'è di qua mi chiedete?
Mah al momento una gran confusione
Mi hanno messa nel reparto femminicidio come già vi ho detto
Per il resto c'è odore di borotalco e una luce al neon
Una sala d'aspetto credo
Ma dov'ero rimasta?
Ah si dicevo 
Eravamo una coppia di fatto
Con due bambini pure
Un maschio mio avuto da una relazione precedente 
Una femmina  sua avuta anche lui da un'altra relazione
Una famiglia new style per dire
Mia madre
Santa donna 
Mi aveva sempre dato tutto l'amore che una figlia può sognare
Professoressa dell'università 
Ora in pensione
Insegnava filosofia 
Cara lei
Mi ricordo ancora le sue lezioni private
Riservate a me e mia sorella
E ci raccontava di Socrate di Aristotele
Di quella meravigliosa donna di nome Ipazia 
Ecco ora sapete perché mi chiamo così 
Lei aveva una venerazione per quella donna
Morta martire per la follia di quel Cirillo
Che ovviamente è stato fatto santo subito
Chissà se anche il mio compagno lo faranno santo
Ora che mi ha bucato il cranio
Mi chiamo Ipazia Fiorentini
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Solo che al mio lui gli è partito il boccino nella testa
Su su dai
Mica è una tragedia no?
Ah si dite voi
Una tragedia
Suvvia dai 
Morto un Papa se ne fa un'altro
Morta una donna se ne fa un'altra
Su su via quelle facce tristi
Che vi dicevo che lui caro
Aveva sempre avuto una passione per le armi
Diceva che sparare lo rilassava
Un po' come a me stirare
Dio non è proprio la stessa cosa
Comprendo
Ma io lo rispettavo
Il mio compagno assassino in casa
Non mi aveva mai dato segni di squilibrio
Certo
Io ero una donna molto bella
Anche lui devo dire
Che me lo ero scelto mica a caso signore mie
Era un pezzo d'uomo alto biondo
Con due occhi blu che parevano il mare
E una stazza signore mie
Insomma un bell'uomo
Il famoso principe azzurro
Mancava solo il cavallo bianco signore mie
E poi era proprio come quello delle favole
Che da ragazzo aveva fatto anche il modello
Caro lui
E insomma bello lui bella io
Non vi dico gli spasimanti intorno
Che giravano sperando un giorno la nostra relazione facesse crack
Invece ci si amava 
Si faceva anche tanto sano sesso
Si si signore mie
Era un dio del letto quello lì
Guardate mi rammarico di essere morta 
Altrimenti una bella scopatina con lui 
Quasi quasi
Ah è vero cavoli
Mi era quasi passato di mente
È lui che mi ha sparato un colpo alla testa
Preciso preciso 
Magari mi ha scambiato per quei bersagli del poligono
Caro lui
Magari si è svegliato la mattina
Dopo aver letto un messaggio arrivato sul mio cellulare
Ha pensato di essere al poligono 
E pam
Un colpo da cecchino professionista
Io caduta al suolo all'istante
Comunque signore mie
Non usate i cellulari per l'amor del cielo
Che poi con quei tablet e con quei touch screen
Si ricevono telefonate messaggi mail e commenti facebook
Che se avete una relazione segreta signore mie
Dovete stare molto in guardia
No no
Io non avevo nessuna relazione
Cioè si mi piaciucchiava l'amministratore delegato
Della mia società
Ma nulla di che
Lui mi faceva la corte in continuazione
Ma io a parte un bacio
Giuro signore mie
Non ho mai ceduto
Che poi me lo portavo a letto e tornavo che non riuscivo mica a guardarlo in faccia il mio lui
Babbo mio mi diceva sempre
Cerca per quanto possibile di rispettare la vita altrui
Le loro idee
Il babbo mio
Persona meravigliosa
Era un regista sapete
Si si uno di quelli anche famosi
Avete presente "Happiness nel corridoio"?
Ecco è suo
Come tanti altri
Beh babbo mio mi aveva insegnato l'arte della lealtà 
E della complicità 
Diceva che amare per la vita è un'invenzione 
Ma che l'amore doveva essere rispettato fino all'ultimo battito
Fino a quando si capisce che un giorno  la persona che pensavamo fosse quella giusta
Giusta non era e allora ci si lascia
Ma senza traumi
Senza tristezza
Ma anche la fine ha il dolce sapore dell'orgasmo
Se vissuto consapevolmente e appieno
Ultimo capitolo di un libro letto e scritto assieme per tot anni o mesi o giorni
Non ha importanza la quantità ma la qualità 
Vabbè che ero una sentimentale sapete
Al lavoro ero inflessibile
Mettevo la maschera e tiravo dritta
Ma poi a casa mi abbandonavo tra le braccia del mio lui
 E dei miei bambini
La mia vita era quello
Mi chiamo Ipazia Fiorentini
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Solo che al mio lui gli è partito il boccino nella testa
Su su dai
Mica è successo chissà che
Ah si?
Suvvia che facce da funerale
C'è un funerale mi dite?
Il mio?
Ma pensa
Guarda quanta gente
Babbo e mia madre li in prima fila in Chiesa
Mia sorella dietro
Tutti i parenti e gli amici
Beh ero ben voluta non credete?
Mannaggia se solo mi fossi spostata mentre sparava
Magari chessò avrei evitato questa morte che mi sta stretta
Ve lo devo proprio dire signore mie 
Mi sta stretta perché io volevo vivere ancora tanto
Diamine 
Volevo crescere i miei figli
Mandarli poi a studiare all'estero che una o due lingue straniere
Oggi sono fondamentali
Invece sto qui che vi parlo con questa testa bucata
Pensate quanto può essere importante un pezzo di ferro lungo 4 cm
Un proiettile che pare una supposta
Ha una forza e una potenza immensa
Ma dico io
Si può uccidere per gelosia?
Evidentemente si signore mie
Perché la polizia poi interrogando il mio compagno
Ha scoperto che lui era andato fuori di sé
Dopo aver letto un messaggio che avevo ricevuto sul cellulare
Era il mio amministratore delegato
Quello del bacio e basta per intenderci
Ecco si insomma
Mi aveva scritto che mi desiderava che mi ricopriva di baci e che quando avrei voluto lui mi sarebbe passato a prendere e mi avrebbe portato via per amarmi per la vita
Si insomma un messaggio dolce 
Ma eccessivo non credete anche voi?
Io giocavo con lui lo ammetto
Anche perché se non avessi fatto così
Addio carriera
Che lui poteva licenziarmi in tronco
Quindi camminavo su un letto di chiodi
E dovevo sempre stare attenta a come pormi
Non troppo ammaliante da illuderlo di un amore tra me e lui
Non troppo indifferente 
Ecco ero amicale amorevole con lui 
E lui da uomo intelligente che era
Mi corteggiava ma sempre con discrezione
Un messaggio così non me lo aveva mai mandato
Non so che gli sia passato per la testa quella mattina
Solo che il mio compagno non ci ha più capito nulla
Mi ha scambiato per una figura del poligono
E pam
Un buco in fronte che mi ha trapassato il cervello
Nemmeno il tempo di dire ma che cazzo fai
Nulla
Stesa a terra
Come una morta
Anzi ero morta
Mi mancano i miei bambini
Mi manca la mia famiglia
Mi manca quell'uomo che ho amato alla follia e che ora sta piangendo dentro la cella di un carcere
Mi manca la vita 
Signore mie
E mentre sono qui morta ammazzata
Mentre quei signori mi stanno portando in chiesa
Dopo avermi adagiata in una bara
Mentre il parroco sta dicendo messa
Esclamando che non è ammissibile che ancora oggi
Le donne vengano uccise in maniera così barbara
Mentre il mio compagno 
Caro lui
Ora vorrebbe spararsi un colpo ma non ha più un'arma con sé
Mentre mia madre piange sulla prima panca della chiesa a fianco al babbo
Mentre i giornalisti scrivono l’ennesimo articolo
Intitolandolo
Il femminicidio continua
Mentre fuori dalla chiesa il movimento delle donne
Se non ora quando
Sono unite in silenzio
Con un cero acceso
Mentre si organizza un lutto cittadino
Mentre i miei bambini ancora non capiscono bene quello che è successo
Mentre le campane suonano a lutto
Mentre i poliziotti che mi hanno trovata stesa in una pozza di sangue si fanno il segno della croce
Mentre mia sorella è svenuta davanti alla bara
Mentre i chierichetti smuovono l’incenso
Mentre i fiori emanano quell’odore di morte
Mentre mi portano al cimitero
Mentre la ghiaia viene spostata
Mentre gli occhiali da sole di mia madre coprono le lacrime
E piove
Mentre mi calano giù nella terra
Mentre i pianti rimangono su nella terra
Io vi lascio signore mie
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio signore mie
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio signore mie
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
IO VI LASCIO SIGNORE MIE
UNA RAGAZZA
UNA DONNA
UNA FEMMINA
UNA PERSONA
AMMAZZATA
ANCORA
UN’ALTRA VOLTA
Mi chiamavo
Ipazia Fiorentini.

©OlivieriFrancesco

Testo protetto dai diritti SIAE

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