lunedì 17 giugno 2013

LA LUNE




MAGA Ma tu di che segno sei? 
RAGAZZO Io?
MAGA Si tu.
RAGAZZO Io pesci. 
MAGA Ascendente?
RAGAZZO Penso acquario, penso.
MAGA ridendo di gusto vivi nell'acqua tu?
RAGAZZO Probabile.
MAGA E la luna dimmi la luna tua dove sta?
RAGAZZO In cielo dove vuoi che stia. 
MAGA Mannò la luna astrale. 
RAGAZZIO Ah la luna astrale. 
E che ne so io dove sta? Un attimo fa era qui con me, poi penso sia uscita a prendere le sigarette.
MAGA Vabbè, sei proprio un ignorante, lasciatelo dire.
Io come faccio a prèdirti passato presente e futuro se non mi dici dove sta la luna?
Ah che sciagura sti giovani d'oggi.
Mo tu sei venuto qui tutto bello e agghindato per farti aiutare si o no?
RAGAZZO Si. 
MAGA E non mi sai dire la tua luna?
RAGAZZO Ma che cazzo ne so io della luna astrale scusa. Già tanto che sappia cosa sia un ascendente.
MAGA Uh Madonna Vergine Maria tu proprio sei ‘na chiavica figlio mio, senti a me.
Comunque, proverò a darti una mano, anche se sarà difficile.
Allora, mò tiro fuori le carte e vediamo se queste ci vengono in aiuto che senza la tua luna io non posso fare nulla caro mio.
RAGAZZO Vabbè vada per le carte.
Ma scusi… 
MAGA Dimmi caro.
RAGAZZO Che ci mettiamo a giocare a scopa?
MAGA Oh Maronna l'ignoranza non ha mai fine.
RAGAZZO Dice?
MAGA Eccome. Le carte sono i tarocchi!
Mai sentito parlare dei tarocchi?
RAGAZZO Delle taroccate si, cioè quando ti appioppano ‘na roba che pensi sia di valore e invece non vale un fico secco.
MAGA Macchè quelle non c'entrano nulla. 
Questi sono i tarocchi capisci?
RAGAZZO ‘Na fregatura?
MAGA Ma senti a me ragazzino, sei venuto qui per farti aiutare o per prenderti gioco di me? Che io è anni che faccio la maga e se hai voglia di farmi perdere la pazienza ci stai riuscendo. E non ti ho ancora mandato a quel paese solo perché ho rispetto della tua povera mamma che ora ci guarda dall'alto.
Il ragazzo guarda in alto 
RAGAZZO Io non vedo nessuno maga.
MAGA Tu hai il cervello spento caro mio
Non sul soffitto. In alto intendo in paradiso.
RAGAZZO Che c'è un paradiso maga?
MAGA Certo che c'è un paradiso ma te non ci andrai mai se continui così, te finisci all'inferno se continui a farmi impazzire.
Ma tu guarda,
Ho settant'anni io sai, che ti credi?
Ho vissuto la guerra io sai?
RAGAZZO Si si lo so lo so. Mamma quando tornava a casa mi faceva una testa così. 
Diceva: “quella Santa donna ci aiuterà a tutti ci aiuterà” 
Sta di fatto cara la mia maga che non solo mia madre è finita dal suo creatore in quello che lei definisce paradiso ma mò io non tengo lavoro, non ho un soldo sputato che sia uno e la casa di mammà se la sono pigliati quelli lì delle banche.
Come la vogliamo mettere?
MAGA E come dobbiamo metterla figlio mio?
RAGAZZO E la smetta di chiamarmi figlio mio. Io sono figlio di mia madre. Punto. 
MAGA Va bene va bene e allora che vuoi da me? Eh? Che vuoi da una donna stanca, affaticata, che ha dato tutto per gli altri aiutandoli come poteva? Che vuoi tu ragazzino che non sei altro che spunti nel mio studio?
Qui lui si guarda intorno. I due sono in una catapecchia di alluminio 
RAGAZZO Questo sarebbe uno studio?
MAGA Eccerto che si che ti credi. 
Che non è di tuo gradimento? Allora sloggia vai vai che mi hai stufata con le tue arie da saccente.
RAGAZZO Ah signò lei mi deve dire che fine hanno fatto tutti i soldi che mia madre le ha dato per farsi crepare prima della sua data prevista? Ovvero per spiegarmi meglio, li vorrei indietro signora maga mia cara.
MAGA Non chiamarmi signora maga mia cara, inteso? 
Io non sono tua. Ma guarda questo. 
Che vuoi da me? Io ho dato tutto a tua madre. Era felice quando andava via di qui dopo che le avevo fatto le carte.
RAGAZZO E il malocchio?
MAGA Che malocchio?
RAGAZZO Mia madre negli ultimi mesi di vita qui non ha messo più piede.
MAGA E allora? 
RAGAZZO E allora siccome prima la macchina che si sfascia in un incidente
Poi lo specchio che si rompe 
Poi perde il lavoro sempre la mia mamma
Poi babbo nostro muore sul colpo abbattuto da un ramo stanco di stare appeso ad un albero
Poi mia sorella perde un dito mentre lavora…
MAGA Quindi?
RAGAZZO Quindi, diceva sempre mia madre quella che dovrebbe stare or ora nel paradiso e che in questo momento dovrebbe essere lì che ci guarda dall'alto, diceva che insomma, lei ci aveva tirato il malocchio a tutti noi.
MAGA Ridendo forte e di gusto Ma sentitelo.
RAGAZZO Che cazzo c'è da ridere a maga?
MAGA Rido perché sei pazzo.
Come tua madre del resto.
Pazzo sei.
Ma come ti vengono certe idee? Che hai nel cervello un criceto talmente grasso che non riesce a far girare nemmeno una ruota dei tuoi due neuroni che ti sono rimasti.
RAGAZZO Ah signò piano con le parole.
MAGA Sei un ragazzino ecco cosa sei.
RAGAZZO Senti donna io rivoglio quei soldi, oppure mi togli sto malocchio di torno che non si può più vivere così. 
MAGA E la colpa è mia? La colpa è mia se tutto sto paese intero è allo sfacelo? È colpa mia se la fame avanza come la peste nel '600, se le persone non hanno un lavoro, se quei quattro cani che ci governano mangiano a sbafo? Neanche la tua luna sai. Che diavolo vuoi da me? Neanche la luna sa.
Guardando il pubblico cercando consenso
RAGAZZO Quindi?
MAGA Quindi se vuoi ti faccio i tarocchi. Io prèdico da sempre il passato il presente e il futuro. Guarda, proprio perché sei figlio della povera madre tua, che nostro Signore la protegga, e visto che ci guarda dall'alto, per te questa volta, la faccio a gratis questa magia. Che io non vivo in buone acque caro mio. Pure io mangio sai? Per mangiare devo guadagnare. Ma qui arrivano solo pezzenti e questo alluminio che vedi una volta era muro di cemento, avevo lampade, arazzi, stavo bene io una volta. Questa era una reggia sai. Si si ridi ragazzino, ma questa era ‘na reggia altro che Caserta o Versail o come diavolo si dice, qui la gente ricca passava e gli leggevo la mano e questi mi pagavano lautamente, altroché. Mica erano miseri e pezzenti come te. Tsé.
Guardando la mano del ragazzo
MAGA A proposito, se vuoi invece dei tarocchi ti posso leggere la mano.
RAGAZZO Non serve la mia luna?
MAGA Mamma mia l'ignoranza non ha confini figlio mio.
RAGAZZO Non sono figlio vostro te l'ho già detto a maga.
MAGA Va bene va bene non ti scaldare. Marò che carattere che tieni.
Allora la vuoi sta lettura della mano?
RAGAZZO Mi toglie pure il malocchio?
MAGA Ma io non vedo nessun malocchio.
RAGAZZO E allora che cazzo me ne faccio io di questa lettura? Che poi sta mano è pure sporca.
MAGA Non ti preoccupare che leggo bene anche se non ti lavi. 
RAGAZZO Si ma il malocchio?
MAGA Aridaglie. Allora come devo dirtelo? Io non lo vedo sto benedetto malocchio. Eppoi dovrei sapere qual è la luna tua.
RAGAZZO Ancora con questa luna? Senti donna, la luna te la tiro in testa se non la finisci con le stronzate. Hai derubato la mia famiglia, ci hai tirato addosso sto cazzo di malocchio quindi ora mi leggi quello che vuoi, la mano, il piede, pure l'orecchio se vuoi ma se poi non scuci quello che mi devi, ti attacco alla falce della luna e li ci rimani. Come veriddio.
MAGA Dammi questa mano e non fare tante storie su.
Il ragazzo allunga la mano aprendola la vecchia la tiene tra le sue e la guarda con molta attenzione 
MAGA Vedo vedo.
RAGAZZO Ne sono felice a maga.
Ci mancasse pure che non vede nulla.
MAGA Vedo che hai un passato turbolento.
RAGAZZO Ma che mi frega del passato donna.
Dimmi del futuro e poi finiamola con questa pantomima. 
MAGA Ok ok non ti scaldare.
Comunque tenevi nu brutto rapporto con il padre
Sbaglio?
RAGAZZO Senti maga invece di farmi l’analisi psicologica della mia famiglia mi dici del futuro?
MAGA Hiii come stai nervoso.
Ti fai le canne? E’ chiaro e limpido come il sole. La vedi quella curva che sembra na tirata di cicca? Non guardare me guarda la tua mano piuttosto. La vedi si o no?
RAGAZZO Si e quindi?
MAGA E quindi ti fai le canne.
RAGAZZO Ma a te che ti frega se mi faccio o meno le canne scusa vecchia?
MAGA Senti, intanto modera i termini a ragazzì da quattro soldi, poi si vede. Ma guarda che occhiaie che tieni. Sembri un panda che soffre di insonnia, e la mano parla. Lei ha della sensatezza lei, al contrario del suo padrone.
RAGAZZO Senti vai avanti per favore.
MAGA Certo figlio mio che hai un passato che è na ciofeca.
RAGAZZO Piantala di chiamarmi figlio mio.
MAGA Si si, scusa m’ero scordata. Dicevo che hai un passato che manco tutta la monnezza di Napoli ti eguaglia a schifìo.
RAGAZZO Ok, ora che abbiamo appurato del mio uso di stupefacenti, di un rapporto di merda che avevo con mi padre e del mio passato che è na ciofeca, possiamo guardare al futuro? Sennò che cazzo di maga sei? Predici cose già successe?
MAGA Ok ok c’hai ragione pure tu.
Mò una sbirciata al presente me la fai fa?
Ah ecco vedo che sei in compagnia di una donna bella, saggia e che ha vissuto tanto della sua vita donando consigli a tutti e che mò ti sta leggendo sta mano callosa e sporca.
RAGAZZO E saresti tu vero? Dico quella donna?
MAGA Certamente. Qualcosa da obiettare?
RAGAZZO No no basta che ora si vada avanti che qui il futuro a forza di parlarne è già bello che passato.
MAGA Ok vediamo sto futuro.
Allora vedo che avrai una vita meravigliosa e tre figli
Due maschi e una femmina.
RAGAZZO ridendo forte Io figli non ne voglio vecchia.
MAGA Ma ne avrai e non chiamarmi vecchia. Porta rispetto, chiaro?
RAGAZZO Si si vai avanti va. 
MAGA Vedo che avrai una donna. Tra due anni. Ma ti farà soffrire.
RAGAZZO E ti pareva. Possiamo evitare di conoscerla a questa? E’ possibile?
MAGA Il destino parla chiaro.
RAGAZZO Sarà. Dei soldi invece sta mano che mi dice? Che li perdo dalle tasche? Che ce l'ho bucata? Oppure che una vecchia trufaldina alla fine di questa seduta di lettura mi caccerà fuori tutto quello che ha rubato alla madre mia?
MAGA Dei soldi non vedo molto figlio mio.
RAGAZZO Piantala di chiamarmi figlio mio o ti strozzo qui ora davanti a quel cazzo di uomo in croce che è un'ora che ci fissa attaccato a quel chiodo.
MAGA Va bene va bene ma io che ti devo dire? Eh?
RAGAZZO Che mi devi ridare i soldi miei brutta strega.
MAGA Io non ti devo nulla ragazzino. 
Impara l'educazione e ora sloggia
Mi hai fatto perdere la pazienza
Ti aiuto, ti leggo la mano senza neppure sapere in che luna sei, mi metto al tuo servizio e tu in cambio che fai? Mi insulti? 
Sparisci. 
RAGAZZO No.
MAGA Sparisci ho detto.
RAGAZZO Prima i soldi vecchia.
MAGA Vieni con me.
RAGAZZO No. 
MAGA Vieni con me ti dico, su poche storie.
Apre una tenda e in fondo a un campo c'è una struttura tipo ex fabbrica con tantissima gente. C'è un palco con persone che sono vestite in modo strano, ci sono persone che suonano, gente che dipinge e scolpisce. Da adesso la maga parla in perfetto italiano senza nessun accento dialettale, il tono cambia completamente e diviene serio.
MAGA Sai chi sono quelli?
RAGAZZO No
MAGA Sono i nostri artisti. 
RAGAZZO Come i nostri artisti?
MAGA Hai mai visto un film tu? Sei mai stato a teatro ignorante che sei? Hai mai letto un libro di quelli veri e non di quei mercenari che seguono la moda?
RAGAZZO Qualcosa.
MAGA Beh meglio di niente direi.
Eccola lì l'arte. 
RAGAZZO In che senso?
MAGA Nel senso che quelle persone sono attori e attrici, drammaturghi, sceneggiatori, scrittori, musicisti, pittori, fotografi, scultori e chi più ne ha più ne metta e tutti insieme oggi lavorano per creare un inno alla bellezza.
RAGAZZO Qui?
MAGA Qui caro. Perché non hanno di che vivere. I soldi di tua madre li ho spesi per sistemare quella ex fabbrica. Ora lì vivono loro. Tengono seminari, corsi e laboratori vari. Ogni giorno hanno tantissimi ragazzi come te, ignorante che non sei altro, che vengono qui per bere l'acqua della cultura. Perché questo paese non può vivere senza di loro. Tua madre me lo aveva chiesto di proposito. I miei soldi investili nell'arte.
RAGAZZO E le carte? L'astrologia?
MAGA Caro ragazzo, apri gli occhi. Questo è teatro. Tutta la vita è teatro. Io sono la regista di questo posto. Sono stanca sai. Stanca di fare la parte della maga. Vorrei poter andare in pensione ma non è possibile come puoi ben capire. Con questi soldi faccio andare avanti questa meravigliosa linfa vitale.
Ti piacerebbe esserne parte?
RAGAZZO Tu quindi non sei una maga.
MAGA No caro. Sono una regista. E famosa pure. Ma non dirlo in giro non ce n'è bisogno. 
RAGAZZO Ma mia madre allora quando diceva che ci aveva tirato il malocchio non era vero? 
MAGA Certo che no. Interpretava. Grande attrice tua madre. Manca a tutti noi. 
RAGAZZO E che potrei fare io qui?
MAGA L'attore protagonista della tua vita.
Ti va?
RAGAZZO E il copione? 
MAGA Non ti preoccupare tu intanto studia, poi il testo si svilupperà col tempo. 

©OlivieriFrancesco

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