Monologo
teatrale Di Francesco Olivieri
ATTO I
Mi chiamo
Federica Mellori
E mi hanno appena
ammazzata
Nulla di grave
sia chiaro
Diciamo che il
mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Che poi
diciamocelo
Non fate
quelle facce suvvia
Morto un Papa
se ne fa un altro
Morta una
donna se ne fa un’altra
Oppure no?
Massì dai
Allegria gente
Che sarà mai
Che poi mica è
stato uno di quei delitti che lei soffre
Agonizza
Un gentleman
signori miei cari
Un gentleman
Un taglio alla
gola netto
Zacchete
E via
Tolto il
pensiero
A proposito di
Papa
Chi c’è ora?
Ah uno argentino?
Maddai
Beh almeno si
ballerà il tango durante le messe no?
Francesco?
Che bel nome
Si si proprio
un bel nome
Ma parla anche
agli uccelli?
Ah non bisogna
nominare uccelli mi dite
Che poi magari
si offende tutto il clero
Che poi magari
Che mai avrò
detto di male?
È ambigua la
parola mi dite
Beh ambigua
effettivamente lo è
Che non si
dice che poi si pensa a quei cosi là
Ah beh
Quei cosi là
Quindi il
fraticello quello là di Assisi con chi parlava?
Pennuti
Parlava con i
pennuti
Volatili pure
Da specificare
anche
Che poi si
pensa che magari sai
Una parola
tira l’altra
Un uccello
tira l’altro
E via che ti
danno del gay
Ve lo
immaginate il nuovo Papa Francesco
Che parla agli
uccelli?
Caro
l’argentino
Che poi mi sta
pure simpatico questo sudamericano
Povero lui che
ci prova a fare il fraticello
Ma nel
Vaticano deve rigare dritto il ragazzo
Altrimenti gli
fanno la festa a quello
Che già il
fatto che sorrida mica gli piace tanto a quelli
Ogni tanto
glielo ricordano
Te non
sorridere troppo che uno così è durato 33 giorni
Capito?
E lui
l’argentino che mi diventa serio
Povero il Francesco
Comunque dov’è
che ero rimasta
Ah si
Che quelli lì
della Chiesa son così carini
Quando hanno
sposato me e il mio assassino
Che non mi
piace chiamarlo assassino
Suvvia
Quando hanno
sposato me e il mio uomo
Bastardo
figlio di put
Scusate
Non volevo
Mi è scappato
Giuro
Ecco quando
stavo con quella cosa e ho avuto la geniale idea di prometterle amore eterno
Loro quelli lì
vestiti di bianco cattolico
Erano così
cari e ligi e gentili
Finche morte
non vi separi c’hanno detto
Là sull’altare
Beh mi pare
che questo matrimonio sia finito
Mi pare così
A naso
E separati ci
siam separati
Questo è certo
Comunque
Mi chiamo
Federica Mellori
E mi hanno
appena ammazzata
Nulla di grave
sia chiaro
Diciamo che il
mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Che hai proprio
un bel coraggio te
Sfacciata
Mia madre
povera
Non si esce
alle dieci di sera
E non metterti
quelle gonne scollate sai
Cara lei
Era pure
dislessica che scambiava un po’ le parole
Ricordo che
quando doveva dire
Vai a
prendermi gli occhiali
Mi diceva la
mamma mia cara
Vai a
prendermi gli orali
E io tutta
vestita a puntino come una madonna addolorata
Anche se
addolorata non ero sia chiaro
Le prendevo io
suoi orali e ridevo ridevo
Ah signori
miei come ridevo
Mamma cara
perché mio fratello può uscire la sera e io no?
Che domande mi
fai figlia mia
È ovvio
Lui è un
maschio
Lui
Ah beh
Se lui è un
maschio allora cambia tutto
Vero che
cambia tutto?
Ho provato a
mettermi i pantaloni
La camicia
Ho provato
persino a fare la pipì in piedi
Si si che
meraviglia signori miei
Che io l’ho
sempre invidiato il pene a quelli lì
Ai maschi
Quell’armamentario
che all’occorrenza si tira fuori senza nemmeno faticare di abbassarsi gonna
pantaloni vari
Una lampo e
via
Zacchete
Lui espleta
quello che deve espletare
Rientra nel suo
guscio
E via che la
lampo torna su
Zacchete
Te hai troppi
grilli per la testa
Cucina
piuttosto
Cucina e
impara a stirare e a rammendare
Che chi la
vuole una donna che non sa cucinare e rammendare?
Eh signori
miei chi la vuole?
Che vi vedo lì
su quelle sedie
Che dentro
c’avete già il disegno pronto
Della bella
mogliettina che vi lava
Vi rammenda
Vi stira
Vi cucina
Mentre voi
poveri stanchi del vostro lavoro
Acciabattati
vi divanate davanti alla televisione
Attenti
Dietrofront
Avanti Marsch
Riposo
Mentre il
fratello faceva il militare
Io finivo le
superiori
Ho sentito
delle voci
Questa è la
vicina che parla
Sentite
sentite
Ho sentito
delle voci
Mi sembra ma
non ne sono certa poliziotto
Che urlassero
Che a questa
mica è fregato mai nulla della vita mia
E di quel
marito mio assassino
Caro lui
Beh c’era da
aspettarselo
Questo è
quello del piano di sotto
Volponi si
chiama
C’era da
aspettarselo
Quando uno
lavora come un mulo tutto il giorno
Mentre lei fa
la bella vita mostrando cosce e seno
Così in bella
vista
C’era da
aspettarselo
Avete sentito?
Quello che mi
tirava certi sguardi
Si si proprio
lì
Che rientrata
a casa mi ritrovavo i suoi begli
occhioloni lucidi
lucidi appoggiati ai miei capezzoli
Comunque va
Andiamo avanti
signori miei
Le
mestruazioni
Avete presente
no?
Quelle che vi
fanno leggermente sballare l’umore?
Ecco io le
odiavo quelle
Ero capace di
passare ore e ore a letto con il mal di testa?
Che mi dico ma
perché tutto a noi donne?
Perché?
Allora
facciamo un attimo la conta
Eh che ne
dite?
Allora
Per essere una
brava donna moglie
Bisogna
Sopportare in
silenzio i dolori mestruali
Stai male da
svenire?
Hai il mal di
pancia da piegarti in due
Suvvia ragazze
Avanti
Allegria ci
vuole
Diamine
Allegria
Allora
Tornando alla
nostra conta
Non pensare al
sesso
No no che è
peccato
Quando lui
vorrà tu diverrai donna
Che cara la
mia mamma?
Scusa mamma ma
io donna non lo sono già?
Queste tette
non ne sono una conferma?
Taci e ricorda
che sei solo una ragazza
Donna lo
diventerai solo quando lui vorrà
Ah beh se la
mettiamo così
Ma poi lui
chi?
Il tuo
principe azzurro
Ma che
meraviglia
C’è un
principe azzurro in tutta questa storia?
Com’è com’è?
Che me lo
immaginavo io
Bello alto
biondo con gli occhi azzurri
Con un bel
cavallo bianco
Vestito di
azzurro ovviamente
No
Ecco
Cioè
Bello
Insomma
Diciamo nella
norma
Alto
Dio non era un
nano
Ma un metro e
sessantaquattro non credo si possa definire altezza pura
Biondo
Mmm
Diciamo
tendente al calvo
Ecco biondo
dentro si
Occhi azzurri
Diciamo
marroni va
Con gli
occhiali magari da sole
Volendo
L’azzurro
potevo anche immaginarlo
Caro lui
Con un cavallo
bianco
Bianco era
bianco
Ma i cavalli
erano nel motore
Mi ha detto
poi
Caro lui
Un furgone
Con tanti
cavalli bianchi
Che volevo di
più?
Mi chiamo
Federica Mellori
E mi hanno
appena ammazzata
Nulla di grave
sia chiaro
Diciamo che il
mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Caro lui
Faceva il
meccanico
Lavoro duro il
suo
Con le sue
donnine nude attaccate al muro
Per ogni mese
una diversa di ogni colore
Lavoro duro il
suo
Mamma era
entusiasta
Quello si che
fa per te
Che poi non vi
dico quando è stato il momento
Si insomma
Quando il suo
coso ha preso la residenza nella mia cosa
Che non ne
sapevo niente io di quelle robe lì
A volte la mia
mano aveva come dire
Circumnavigato
la zona
Per
controllare
Devo dire che
qualche bella soddisfazione
Sola con me
stessa e nel mutismo totale
Me l’ero tolta
Ma non avevo
mai azzardato metter nulla là dentro
Non sia mai mi
dicevo
E se poi mi ci
rimane dentro?
Vuoi vedere te
che poi mi tocca andare da mia madre con la mano tra le cosce a chiederle di
prendere una tenaglia
Per sbloccare
il tutto?
No no
Non ne volevo
di problemi
Cucinavo
Lavavo
Stiravo
Che ero una
donna io
Anzi no che
mamma non era di questo avviso
Che ero una
ragazza io
Da maritare e
alla svelta
E procreare mi
raccomando
Che poi quando
s’invecchia non hai le forze
Mi diceva la
mia mamma cara
Il babbo
Mi direte
Che vi ho
fatto una testa così parlando della mamma
Ma del babbo
nemmeno una parola
Eccola
Bar
Che gli
piaceva così tanto
Lui si che era
un uomo
Un maschio
vero
Nemmeno
tornava a casa a volte
S’infilava al
bar
E giù a bere giocare
a carte e bestemmiare
Bere giocare a
carte e bestemmiare
L’offesa nei
confronti di dio o della madonna
Per il mio
babbo era un modo tutto suo per ringraziare di avergli dato ancora un giorno
per brindare con gli amici
Non era mica
da birra il vecchio
Andava avanti
a grappa e vino
E si faceva
paonazzo il vecchio
Sembrava una
mongolfiera quella testa
Ricolma di
liquido rosso
Tinto come
diceva lui
Il babbo
E avanti di
briscole tresette e scope
Io non so nemmeno
come sono fatte le carte
Figuriamoci
Spesso babbo
rientrava tardi
E faceva
rumore
Sbraitava
Picchiava
mamma
Anche
La mattina se lei
aveva gli occhiali da sole quando pioveva
Io già sapevo
L’orgoglio
maschile non si tocca capito?
Se mena è
perché avrà le sue ragioni
Poi la vedevo
piangere
In disparte
Mentre
rammendava un maglione per mio fratello
Piangere e
singhiozzare
Con gli
occhiali da sole mentre pioveva
Lavava sempre
con dovizia
La notte
quando noi già dormivamo
Mentre babbo
russava l’ubriacatura
Lei stirava
montagne di vestiti
Faceva il
bucato e si infilava nel letto matrimoniale
Nell’angolo
lontano per non dare fastidio
Povera lei
Mi chiamo
Federica Mellori
E mi hanno
appena ammazzata
Nulla di grave
sia chiaro
Diciamo che il
mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Poi dopo che
ha preso residenza il suo pene nella mia vagina
Non contenta
recuperavo gli schiaffi che mamma non era riuscita a prendere
Caro lui
Lo faceva per
il mio bene
Perché mi
amava lui
E quindi a
volte giù botte
Anche quando
ero incinta
Su su non fate
quelle facce
Non è mica
morto nessuno no?
Cioè
Si io
Ma suvvia
Allegria gente
Allegria
Che non siamo
mica al mio funerale
Ah si?
Siamo al mio
funerale?
Quella gente
che va in chiesa è lì per me?
Quella bara
che viene trasportata allora
Maddai
Pensa
E quanti che
sono
Guarda c’è
pure mia cugina Clelia di Roma
E zio Carmelo
E nonna Nilde
Che peccato
non potervi abbracciare
Vabbè
Comunque morto
un Papa se ne fa un altro no?
Quindi morta
una donna se ne fa un’altra
Chi?
Come chi?
Caro lui
Avrà ben
diritto a rifarsi una vita
Vedeste con
quale cura mi ha tagliato la gola
Zacchete
Veloce
Rapido
Nemmeno io ero
capace a tagliare la carne così
Ah su questo
era proprio bravo
Caro lui
Bravo e
preciso
Zacchete
Un colpo
La giugolare
presa in pieno
Effettivamente
poi non deve essere stato facile
Caro lui
Dico
Adagiarmi a
terra
Si perché mi
ha presa alle spalle
E poi magari
mettersi a pulire tutto quel sangue
Mi dispiace
avergli dato anche questo disturbo
Beh
Tornando a noi
Rimango
incinta signori miei
Mio fratello
lo sbattono in un comando militare a Cagliari
Mio babbo
intanto si becca una bella cirrosi epatica
Chissà poi
perché?
Mah
A volte
La vita
E io mi trovo
a mettere nella conta di cui vi parlavo
Anche sta cosa
L’incintaggine
Ovvero sia
signori miei
Sarebbe
meraviglioso se per una volta
Una sola
aveste la possibilità di partorire un figlio
Eh ma voi
siete maschi voi
Fate residenza
nelle vagine delle vostre donzelle e non solo
Lasciate il
semino e chi si è visto si è visto
Ma perché mi
dico?
No per
curiosità
Perché non c’è
la possibilità
Chessò io di
dividercelo
Quattro mesi e
mezzo a noi femmine
E quattro mesi
e mezzo a voi maschi
Ah sai che
bellezza
Tieni caro
Ti lascio in
eredità per i prossimi mesi il pupo che sta per nascere
No
Tutto dentro
alle nostre pance
Almeno le
mestruazioni hanno pietà di noi in quel periodo
Almeno quello
Che lui mi
penetrava anche se non avevo voglia
Caro lui
Si perché
diceva che la voglia e l’istinto non si devono placare all’uomo
Al virile
maschio
Sia mai
Che dopo mi
bastona pure
Caro lui
Almeno nascerà
maschio mi dico
Macché una
bella femminuccia
Pronta a
divenire anche lei
Una brava e
devota moglie al servizio dell’uomo
La odiavo
No no signori miei
Non fate
quelle facce
La odiavo
perché non ne potevo più
Che non era
giusto che anche lei dovesse patire quello che io e mia madre abbiamo patito
Povera lei
Mi chiamo
Federica Mellori
E mi hanno
appena ammazzata
Nulla di grave
sia chiaro
Diciamo che il
mio lui c’aveva il rotellino spostato nella testa
Intanto babbo
ci aveva lasciato
Mai visto
mamma tanto serena
Gli occhiali
da sole
Spariti
Anche quando
pioveva
E Alice mia
figlia cresceva
A calci in
culo presi dalla vita
Ma cresceva
Le botte
Le botte annientano
le donne
E mentre sono
qui morta ammazzata
Mentre quei
signori mi stanno portando in chiesa
Dopo avermi
adagiata in una bara
Mentre il
parroco sta dicendo messa
Esclamando che
non è ammissibile che ancora oggi
Le donne
vengano uccise in maniera così barbara
Mentre mio
marito
Caro lui
È in carcere
che solleva pesi
Mentre mia
madre piange sulla prima panca della chiesa
Mentre i
giornalisti scrivono l’ennesimo articolo
Intitolandolo
Il
femminicidio continua
Mentre fuori
dalla chiesa il movimento delle donne
Se non ora
quando
Sono unite in
silenzio
Con un cero
acceso
Mentre si
organizza un lutto cittadino
Mentre Alice
che ha tre anni non capisce ancora bene cosa sia successo
Mentre le
campane suonano a lutto
Mentre i
poliziotti che mi hanno trovata stesa in una pozza di sangue si fanno il segno
della croce
Mentre mio
fratello è dovuto rimanere a Cagliari perché a breve lo manderanno in Libano
per l’ennesima missione di pace
Mentre i
chierichetti smuovono l’incenso
Mentre i fiori
emanano quell’odore di morte
Mentre mi
portano al cimitero
Mentre la
ghiaia viene spostata
Mentre gli
occhiali da sole mia madre ora li indossa
E non piove
Mentre mi
calano giù nella terra
Mentre i
pianti rimangono su nella terra
Io vi lascio
signori miei
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio
signori miei
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio
signori miei
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
IO VI LASCIO
SIGNORI MIEI
UNA RAGAZZA
UNA FEMMINA
UNA PERSONA
AMMAZZATA
ANCORA
UN’ALTRA VOLTA
Mi chiamavo
Federica
Mellori.
ATTO II
Mi chiamo Ipazia Fiorentini
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Solo che il mio lui gli è partito il boccino
nella testa
Su su non fate quelle facce lì
Che sarà mai
Morto un Papa se ne fa un altro
Morta una donna se ne fa un'altra
O no?
Che poi è stato davvero un gentleman
Un gentleman signore mie
Mica mi ha fatto soffrire
Un colpo di pistola alla fronte
Pam
Preciso preciso
E tolto il pensiero
A proposito di Papa
Chi c’è ora?
Ah uno argentino?
Maddai
Beh almeno si ballerà il tango durante le messe
no?
Francesco?
Che bel nome
Si si proprio un bel nome
Vabbé del Papa vi ha già parlato la mia amica
Federica prima
Vero?
Quindi adelante
Dov’è che ero rimasta?
Ah si
Che lui aveva sempre avuto una passione per le
armi
Anche quando era poi divenuto avvocato
Diceva che sparare lo rilassava
E quindi il sabato mattina
Lui al poligono a sfogarsi
Io dall'estetista e dalla parrucchiera
Si perché signore mie
Mica avevo tempo durante la settimana
Di fare tutte quelle robe da donne
Sempre in tiro
Che lavoro facevo chiedete?
Ero una manager
La classica donna in carriera per intenderci
Mi piaceva tanto il mio lavoro
Potevo anche stare fuori casa quindici ore e non
me ne accorgevo
Diciamo che io e il mio compagno
No non eravamo sposati
Ecco una coppia di fatto
Almeno per noi perché lo Stato non è della stessa
opinione
Che pure il prete del nostro quartiere
Non vi dico
Ma sposatevi creature belle di Dio
Sposatevi così il vostro amore sarà suggellato
dall'amore che il Signore nutre per voi
Surgelato ha detto padre?
No cara suggellato
Ah scusi non avevo ben capito
Anche se surgelato rendeva bene l'idea
E giù a ridere
Che noi in Chiesa non ci si metteva proprio piede
I nostri bambini nemmeno li abbiamo battezzati
Poi un giorno se vorranno troveranno un Giovanni
Battista
Si faranno un bel bagno nell'acqua Santa e
via
Cattolici doc
Ma liberi di scegliere
Noi eravamo battezzati ma insomma non sapevamo
proprio chi era questo Dio che il parroco del quartiere continuava a
pubblicizzare
Atei?
Vada per atei
Che c'è di qua mi chiedete?
Mah al momento una gran confusione
Mi hanno messa nel reparto femminicidio come già
vi ho detto
Per il resto c'è odore di borotalco e una luce al
neon
Una sala d'aspetto credo
Ma dov'ero rimasta?
Ah si dicevo
Eravamo una coppia di fatto
Con due bambini pure
Un maschio mio avuto da una relazione
precedente
Una femmina sua avuta anche lui da un'altra
relazione
Una famiglia new style per dire
Mia madre
Santa donna
Mi aveva sempre dato tutto l'amore che una figlia
può sognare
Professoressa dell'università
Ora in pensione
Insegnava filosofia
Cara lei
Mi ricordo ancora le sue lezioni private
Riservate a me e mia sorella
E ci raccontava di Socrate di Aristotele
Di quella meravigliosa donna di nome Ipazia
Ecco ora sapete perché mi chiamo così
Lei aveva una venerazione per quella donna
Morta martire per la follia di quel Cirillo
Che ovviamente è stato fatto santo subito
Chissà se anche il mio compagno lo faranno santo
Ora che mi ha bucato il cranio
Mi chiamo Ipazia Fiorentini
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Solo che al mio lui gli è partito il boccino nella
testa
Su su dai
Mica è una tragedia no?
Ah si dite voi
Una tragedia
Suvvia dai
Morto un Papa se ne fa un'altro
Morta una donna se ne fa un'altra
Su su via quelle facce tristi
Che vi dicevo che lui caro
Aveva sempre avuto una passione per le armi
Diceva che sparare lo rilassava
Un po' come a me stirare
Dio non è proprio la stessa cosa
Comprendo
Ma io lo rispettavo
Il mio compagno assassino in casa
Non mi aveva mai dato segni di squilibrio
Certo
Io ero una donna molto bella
Anche lui devo dire
Che me lo ero scelto mica a caso signore mie
Era un pezzo d'uomo alto biondo
Con due occhi blu che parevano il mare
E una stazza signore mie
Insomma un bell'uomo
Il famoso principe azzurro
Mancava solo il cavallo bianco signore mie
E poi era proprio come quello delle favole
Che da ragazzo aveva fatto anche il modello
Caro lui
E insomma bello lui bella io
Non vi dico gli spasimanti intorno
Che giravano sperando un giorno la nostra
relazione facesse crack
Invece ci si amava
Si faceva anche tanto sano sesso
Si si signore mie
Era un dio del letto quello lì
Guardate mi rammarico di essere morta
Altrimenti una bella scopatina con lui
Quasi quasi
Ah è vero cavoli
Mi era quasi passato di mente
È lui che mi ha sparato un colpo alla testa
Preciso preciso
Magari mi ha scambiato per quei bersagli del
poligono
Caro lui
Magari si è svegliato la mattina
Dopo aver letto un messaggio arrivato sul mio
cellulare
Ha pensato di essere al poligono
E pam
Un colpo da cecchino professionista
Io caduta al suolo all'istante
Comunque signore mie
Non usate i cellulari per l'amor del cielo
Che poi con quei tablet e con quei touch screen
Si ricevono telefonate messaggi mail e commenti
facebook
Che se avete una relazione segreta signore mie
Dovete stare molto in guardia
No no
Io non avevo nessuna relazione
Cioè si mi piaciucchiava l'amministratore
delegato
Della mia società
Ma nulla di che
Lui mi faceva la corte in continuazione
Ma io a parte un bacio
Giuro signore mie
Non ho mai ceduto
Che poi me lo portavo a letto e tornavo che non
riuscivo mica a guardarlo in faccia il mio lui
Babbo mio mi diceva sempre
Cerca per quanto possibile di rispettare la vita
altrui
Le loro idee
Il babbo mio
Persona meravigliosa
Era un regista sapete
Si si uno di quelli anche famosi
Avete presente "Happiness nel corridoio"?
Ecco è suo
Come tanti altri
Beh babbo mio mi aveva insegnato l'arte della
lealtà
E della complicità
Diceva che amare per la vita è
un'invenzione
Ma che l'amore doveva essere rispettato fino
all'ultimo battito
Fino a quando si capisce che un giorno la
persona che pensavamo fosse quella giusta
Giusta non era e allora ci si lascia
Ma senza traumi
Senza tristezza
Ma anche la fine ha il dolce sapore dell'orgasmo
Se vissuto consapevolmente e appieno
Ultimo capitolo di un libro letto e scritto
assieme per tot anni o mesi o giorni
Non ha importanza la quantità ma la qualità
Vabbè che ero una sentimentale sapete
Al lavoro ero inflessibile
Mettevo la maschera e tiravo dritta
Ma poi a casa mi abbandonavo tra le braccia del
mio lui
E dei miei bambini
La mia vita era quello
Mi chiamo Ipazia Fiorentini
E mi hanno appena ammazzata
Nulla di grave sia chiaro
Solo che al mio lui gli è partito il boccino
nella testa
Su su dai
Mica è successo chissà che
Ah si?
Suvvia che facce da funerale
C'è un funerale mi dite?
Il mio?
Ma pensa
Guarda quanta gente
Babbo e mia madre li in prima fila in Chiesa
Mia sorella dietro
Tutti i parenti e gli amici
Beh ero ben voluta non credete?
Mannaggia se solo mi fossi spostata mentre
sparava
Magari chessò avrei evitato questa morte che mi sta
stretta
Ve lo devo proprio dire signore mie
Mi sta stretta perché io volevo vivere ancora
tanto
Diamine
Volevo crescere i miei figli
Mandarli poi a studiare all'estero che una o due
lingue straniere
Oggi sono fondamentali
Invece sto qui che vi parlo con questa testa
bucata
Pensate quanto può essere importante un pezzo di
ferro lungo 4 cm
Un proiettile che pare una supposta
Ha una forza e una potenza immensa
Ma dico io
Si può uccidere per gelosia?
Evidentemente si signore mie
Perché la polizia poi interrogando il mio
compagno
Ha scoperto che lui era andato fuori di sé
Dopo aver letto un messaggio che avevo ricevuto
sul cellulare
Era il mio amministratore delegato
Quello del bacio e basta per intenderci
Ecco si insomma
Mi aveva scritto che mi desiderava che mi
ricopriva di baci e che quando avrei voluto lui mi sarebbe passato a prendere e
mi avrebbe portato via per amarmi per la vita
Si insomma un messaggio dolce
Ma eccessivo non credete anche voi?
Io giocavo con lui lo ammetto
Anche perché se non avessi fatto così
Addio carriera
Che lui poteva licenziarmi in tronco
Quindi camminavo su un letto di chiodi
E dovevo sempre stare attenta a come pormi
Non troppo ammaliante da illuderlo di un amore
tra me e lui
Non troppo indifferente
Ecco ero amicale amorevole con lui
E lui da uomo intelligente che era
Mi corteggiava ma sempre con discrezione
Un messaggio così non me lo aveva mai mandato
Non so che gli sia passato per la testa quella
mattina
Solo che il mio compagno non ci ha più capito
nulla
Mi ha scambiato per una figura del poligono
E pam
Un buco in fronte che mi ha trapassato il
cervello
Nemmeno il tempo di dire ma che cazzo fai
Nulla
Stesa a terra
Come una morta
Anzi ero morta
Mi mancano i miei bambini
Mi manca la mia famiglia
Mi manca quell'uomo che ho amato alla follia e
che ora sta piangendo dentro la cella di un carcere
Mi manca la vita
Signore mie
E mentre sono qui morta ammazzata
Mentre quei signori mi stanno portando in chiesa
Dopo avermi adagiata in una bara
Mentre il parroco sta dicendo messa
Esclamando che non è ammissibile che ancora oggi
Le donne vengano uccise in maniera così barbara
Mentre il mio compagno
Caro lui
Ora vorrebbe spararsi un colpo ma non ha più
un'arma con sé
Mentre mia madre piange sulla prima panca della
chiesa a fianco al babbo
Mentre i giornalisti scrivono l’ennesimo articolo
Intitolandolo
Il femminicidio continua
Mentre fuori dalla chiesa il movimento delle
donne
Se non ora quando
Sono unite in silenzio
Con un cero acceso
Mentre si organizza un lutto cittadino
Mentre i miei bambini ancora non capiscono bene
quello che è successo
Mentre le campane suonano a lutto
Mentre i poliziotti che mi hanno trovata stesa in
una pozza di sangue si fanno il segno della croce
Mentre mia sorella è svenuta davanti alla bara
Mentre i chierichetti smuovono l’incenso
Mentre i fiori emanano quell’odore di morte
Mentre mi portano al cimitero
Mentre la ghiaia viene spostata
Mentre gli occhiali da sole di mia madre coprono
le lacrime
E piove
Mentre mi calano giù nella terra
Mentre i pianti rimangono su nella terra
Io vi lascio signore mie
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio signore mie
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
Io vi lascio signore mie
Una ragazza
Una donna
Una femmina
Una persona
Ammazzata
Ancora
Un’altra volta
IO VI LASCIO SIGNORE MIE
UNA RAGAZZA
UNA DONNA
UNA FEMMINA
UNA PERSONA
AMMAZZATA
ANCORA
UN’ALTRA VOLTA
Mi chiamavo
Ipazia Fiorentini.
©OlivieriFrancesco
Testo protetto dai diritti SIAE
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