domenica 21 aprile 2013

Italia-Germania




Undici metri
Undici metri per arrivare sul tetto del mondo
Mi guardi amico mio
Sei immobile al centro della porta
Quale ingiustizia è mai questa?
Possiamo levare la coppa insieme?
Perché siamo nati così vicini
Eppure così distanti?
Io semplice italiano capace di smarcare i difensori ma non le responsabilità
Tu granitico tedesco che hai scelto di difendere l’ultima trincea della squadra
Sei qui al posto di quel portiere che non ha sopportato il peso del tiro che la vita gli aveva calciato in faccia
Te lo ricordi amico mio?
Abbandonò la porta senza nemmeno respirare
Ed ora siamo qui
Tu ed io
Uno di fronte all’altro
Non per scherzare nemmeno per ridere
Fronteggiarsi per arrivare al sogno
Undici metri dividono me e te da questo traguardo
Il pallone sul dischetto aspetta solo il mio piede
Sorridi
Sorrido
L’erba è bagnata
Ha piovuto incessantemente per tutta la partita
Solo ora
Solo in questo istante ha fermato la sua corsa
Anche lei raccolta tra le nuvole ad assistere questo momento
Mi passa la vita davanti lo sai?
E’ strano
Rivedo mia madre che mi accompagna al parco
Che mi insegue con lo sguardo mentre macino chilometri dietro una palla
Leggeva lei
Ogni tanto alzava lo sguardo
Ogni tanto ero io a urlarle
Mamma guarda
E mi esibivo in una acrobazia
Il suo applauso era il teatro che cercavo
Il resto erano solo comparse che smarcavo
Mi viene in mente quella volta che con babbo
Arrivai alla selezione della primavera della Juventus
Avevo le gambe che tremavano
Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette
Dicevano
Ha la classe del campione si vede da come ragiona
Io zitto mi nascondevo dietro il corpo massiccio di babbo
Dicono che ero timido
Dicono che oggi lo sono pure
Ma in campo uso il compasso per disegnare le traiettorie
Mi chiamano il regista
E fino adesso ho diretto tante partite
Fino adesso
Mia moglie che tu conosci bene
È là in tribuna accanto alla tua
Strette l’una all’altra che seguono questo istante che sembra eternità
Non aver paura di tirare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore
La cantavo sempre prima di un penalty
Ancora adesso sono qui che canto De Gregori
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall’altruismo
Dalla fantasia
Altruismo eh Karl
Potrei fare gol e regalarti la coppa?
Potrei sbagliare e regalarla tu a me?
Potremmo ora toglierci queste maglie
Che ci dividono e tirato il rigore andare a berci una birra come quando giocavamo da ragazzini?
Potremmo evitare di essere rivali quando rivali non siamo?
Potrebbe l’arbitro ora sospendere la partita per elevato tasso di amicizia?
Potresti tu tirare questo rigore al posto mio?
Che me lo dicevi spesso
Te potevi essere anche un grande portiere
Hai le mani della stessa pasta dei piedi
Ed io ridevo
Ricordi?
Ridevo e per scherzo mi mettevo in porta per lanciarmi all’inseguimento dei tuoi tiri
Mi divertivo tantissimo a stare in volo per pochi istanti
In tensione
Cercando con tutte le forze del mio corpo di arpionare quel pallone
Spesso però atterravo a terra senza risultato
Guardavo il tuo sorriso divertito
E capivo che la palla era già nella rete
Pescata dalle nuvole che dietro tessevano disegni nel cielo
Allora mi alzavo
Sporco di terra e ci si abbracciava
Perché il calcio non è rivalità
Almeno non per noi
Ma condivisione
Fratellanza
Come diceva babbo
Gioco
E si giocava come respirare
Poi il talento che tanto ci hanno iniettato nelle vene
Ci ha portato fin qui
A questa finale di coppa del mondo
Nella partita delle partite
E il coraggio di tirare viene meno
Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette
Oggi quelle spalle sono montagne che sorreggono una squadra
Ma il mio piede non riesce a partire
Sorridi come allora
Sorridi con la complicità delle nostre bevute
Va bene dai
Io ora prendo la rincorsa tiro senza guardare e sia quel che sia
Chiudo gli occhi e sento la palla che parte nella direzione che le dò
Il rumore freddo della traversa mi obbliga a riaprirli
Tu sei a terra nella direzione opposta
Ci ha pensato un palo di legno a fermare quella corsa
Mentre i tuoi compagni esultano
Mentre i miei si accasciano a terra piangendo
Io rimango immobile
Ti avvicini senza dire una parola
La Germania è campione del mondo
Karl devi esultare
Anche tu hai vinto
Ti avvicini camminando
Evitando i tuoi compagni
Sento il tuo abbraccio forte e denso
Il tuo sudore che cola sul mio viso
E nelle orecchie mi arrivano queste parole
Andrea sei il migliore giocatore del mondo
Non solo mi hai battuto
Ma persino la porta si è ristretta per la paura che ha provato quando hai calciato
Ti voglio bene
Piango tra le sue braccia
Piango senza sosta
Sono passati trent’anni da quel giorno
Karl ha gli acciacchi dell’età
Anch’io non scherzo
Entrambi con due matrimoni falliti
Nella solitudine ci siamo sempre confortati con il calore dell’amicizia
Undici metri
Undici metri per arrivare sul tetto del mondo
Mi guardi amico mio
Sei immobile al centro della porta
Settantadue anni tu Karl
Settantacinque io
Stesso stadio
Abbandonato a sé stesso
Mi giro
Rivedo mia madre che mi accompagna al parco
Che mi insegue con lo sguardo mentre macino chilometri dietro una palla
Leggeva lei
Ogni tanto alzava lo sguardo
Ogni tanto ero io a urlarle
Mamma guarda
E mi esibivo in una acrobazia
Il suo applauso era il teatro che cercavo
Il resto erano solo comparse che smarcavo
Il pallone al centro del dischetto
In tribuna lo stadio vuoto ricolmo di ricordi
Non aver paura di tirare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore
La cantavo sempre prima di un penalty
Ancora adesso sono qui che canto De Gregori
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall’altruismo
Dalla fantasia
Sorridi
Sorrido
L’erba è bagnata
Ha piovuto incessantemente tutto il giorno oggi
Solo ora
Solo in questo istante ha fermato la sua corsa
Anche lei raccolta tra le nuvole ad assistere questo momento
Mi passa la vita davanti lo sai?
E’ strano
Ma abbiamo anche una certa età
Sorridi come allora
Sorridi con la complicità delle nostre bevute
Va bene dai
Io ora prendo la rincorsa tiro senza guardare e sia quel che sia
Chiudo gli occhi e sento la palla che parte nella direzione che le dò
Sento la trama della rete che avvolge il pallone
Goal
Riapro gli occhi e ti vedo a terra in direzione opposta
Mi avvicino camminando
Lentamente che ho una gamba che mi fa male da qualche anno a questa parte
Trascino le mie rughe con la pigrizia della vecchiaia
E senti il mio abbraccio che ti avvolge
Le pieghe della mia pelle stanca che ti sostengono
Alle tue orecchie giungono queste parole
Grazie amico mio
Ti voglio bene
Piange tra le mie braccia
Piange senza sosta
Lo stadio grida muto la gioia di questo istante
La pioggia riprende il suo corso
E piano piano
Lentamente come due vecchi
Sorridiamo ora
Alzando la coppa della nostra amicizia
Perché il calcio non è rivalità
Almeno non per noi
Ma condivisione
Fratellanza
Come diceva babbo
Gioco
Undici metri
Undici metri per arrivare sul tetto del mondo.

©OlivieriFrancesco
Testo protetto dai diritti SIAE

mercoledì 10 aprile 2013

Polvere di stelle

GLI ACCATTONI DELLA MISERIA

Da bambino sognavo di fare
L'austronauta
Il camionista
E il medico
Voi direte una di queste professioni?
No no
Sognavo proprio di andare nell'universo con il mio grosso tir
Vestito col camice bianco quello dei dottori
E con un bel casco in testa a guarire le stelle
Che il mio papà un giorno mi aveva detto che le stelle muoiono
Ma che sono così lontane da noi
Che anche se sono morte noi le continuiamo a vedere
Mi diceva il mio papà
Allora io volevo salvarle quelle stelle
Col mio tir spaziale
Invece eccomi qui
Operaio in questa fabbrica
Ho 53 anni e domani ne dovrei fare 54
Dovrei
Nino vieni che andiamo in montagna in bici
Spetta che rivo
Via sgusciavo fuori come una lucertola
E arpionavo il manubrio della mia bella bicicletta
Le ruote mangiavano l'asfalto
Tutti li lasciavo indietro a lingua in fuori
Tutti
Ehi Nino spetta
Stiamo arrivando non correre
Va ben dai per questa volta vi aspetto
Mezze calzette
Anche oggi eccola qui
La vedete che bella che è
La mia bicicletta
Sembra una donna
Ma bella bella eh
Che io ho fatto tutte le Dolomiti e anche l'Appenino con lei
Con lei e questi polmoni
Dottore sento una roba strana qui al centro dello sterno
Nino non è niente dai
Fammi sentire
Dì trentatré
Trentatré dottore
Ecco visto
Sei in forma smagliante
Al lavoro come va?
Insomma che la fabbrica la va anche
L'acciaio viene fuso a grandi colate
Tutto bello tutto perfetto
Ma siam sicuri dottore che non sia per quella fabbrica li che mi sento come un dolore qui al petto?
Nino te stai troppo a pensare
Prendi piuttosto la tua bici e pedala
Pedala ragazzo mio che di acciaio tu hai i polmoni
E poi guardati hai un fisico da statua greca
Che diavolo vuoi di più
Stai sereno
Sarà stanchezza tranquillo
Ah beh se lo dice lei dottore
Sereno comunque non ero
Il dolore al petto aumentava di giorno in giorno
Mentre al lavoro non si faceva altro che parlare delle condizioni pietose in cui noi operai ci trovavamo
Due motivi
Il primo che l'acciaio anche se non lo mangi ti entra dentro
Quando mi dicevano te c'hai i polmoni della migliore lega mica avevo capito che si intendevano proprio di acciaio di quello vero
Hai voglia tu a mettere mascherine
La polvere di stelle di quei lingotti
Noi ce la inalavamo come aerosol
Altro che
L'altro motivo era che ci avevano detto che la fabbrica la volevano chiudere
Che sono 30 anni che lavoro qua dentro
30 anni e ho una moglie casalinga che non trova un posto nemmeno se prega in aramaico
E due bocche da sfamare oltre a lei
Che sono quelle delle mie due figlie
Che ti lamenti te?
Almeno al momento un lavoro ce l'hai te
E poi non la chiuderanno mai la tua bella fabbrica
Sei matto?
L'acciaio non va mai in disuso
Mai
Ma c'è la crisi dico io
La crisi dice lui
Sentitelo
Certo che c'è la crisi ma se chiude la fabbrica lì allora chiudono tutte le aziende qui che ci campano grazie a quella
Un po' come dire che falliscono le pompe funebri
Si è mai visto?
No dico ti domando
Si è mai visto che i morti si seppelliscono da sè
Si scavano la buca
Si buttano nella bara
Si chiudono dentro
E con un colpo di reni si lanciano nella terra?
Mai
Quindi di che ti preoccupi?
Signori miei qui sono tutti così ottimisti che mi vien quasi di credergli a questi qui
Il medico che mi dice che va tutto bene
L'amico che mi dice che va tutto bene
Anche quel nano che ha governato per 20 anni diceva che andava tutto bene
Intanto per precauzione una mano sulle palle ce la metto
Che non si sa mai
Poi un bel corno di quelli giusti e tocco ferro va
Per non farmi mancare nulla
Dottore ci grido
Dottore qui me par che la cosa stia peggiorando
Cosa?
Qui nel petto non so sento un dolore che non so lei che ha studiato sa mica dirmi
Ecco per confortarmi
Vieni qui va che sei sempre il solito
Dì trentatré
Trentatré dottore
Se vuole le dico anche la tabellina del due ma qui me par
Sssssshhh taci che sto auscultando
Ah me ausculta
Era ora dottore l'è un'ora che parlo e non mi dice nulla
Ssssssshhhh sento sento
Almeno non è sordo
Ragazzo qui dobbiamo fare i raggi
Che ho la ruota che non va bene nella bici dottore? Guardi che li ho ben calibrati l'altro giorno
Perfetti in linea e in assetto da guerra
Pronti a sostenere il cerchione e la ruota per 2000 km
Macché
Qui devo farti una foto per capire meglio
Il dottore mi sta dando i numeri
Una foto?
Io e lei?
E dove?
Qui nello studio?
Non ho nemmeno la macchina fotografica dietro dottore
Non prendermi per il culo Nino
Scendi dal lettino e vai dritto in radiologia
Ci vediamo dopo
Da bambino sognavo di fare
L'austronauta
Il camionista
E il medico
Voi direte una di queste professioni?
No no
Sognavo proprio di andare nell'universo con il mio grosso tir
Vestito col camice bianco quello dei dottori
E con un bel casco in testa a guarire le stelle
Che il mio papà un giorno mi aveva detto che le stelle muoiono
Ma che sono così lontane da noi
Che anche se sono morte noi le continuiamo a vedere
Mi diceva il mio papà
Sei pieno come un uovo Nino
Di cosa dottore?
Di merda caro
Hai mezza fabbrica nei polmoni
Ma Cristo non vi danno le mascherine per coprire la bocca e il naso
Certo dottore
E le usi?
Certo dottore
E sono a norma?
Silenzio
Sono a norma?
Silenzio
Porca puttana Nino sono a norma si o no?
Penso di si dottore
Come penso di si?
Penso
Credo
Immagino
Al diavolo
Comunque qui bisogna immediatamente cominciare una terapia d'urto
Prima che mi vada tutto in metastasi
Dottore è grave?
Si Nino
È grave
Ma mi salvo vero dottore?
Silenzio
Dico mi salvo vero dottore?
Silenzio
Cristo dottore mi salvo vero?
Penso di si Nino
Come penso di si?
Penso
Credo
Immagino
Ecco signori miei
Ora non mi devo tanto preoccupare se la fabbrica chiude
Magari me ne vado prima io
Che dite?
Magari li frego tutti e me ne vado all'altro mondo
Con mascherina e tutto
Che non gliela restituisco quella
No no
Che me la porto con me
Che non si sa mai che di là
Finisco in una fabbrica peggio di questa
Che io mica ci vado in paradiso
Con tutte le bestemmie che ho tirato in vita
Che non mi basta nemmeno l'indulto del Papa che Dio appena mi vede mi dice
Ma secondo te Nino
Come posso anche volessi tenerti qui
Va ben Signor Dio ho sbagliato
Ma magari in purgatorio un posto c'è
Eh caro Nino
Con sta crisi abbiamo dovuto fare dei tagli anche qui
E addio purgatorio
No?
Si!
Allora come faccio?
Fai che vai a l'inferno Nino
Ma non te la prendere suvvia
Io sono buono e bravo ma mi hai insultato da quando hai avuto la possibilità di parlare
Lo so lo so Signor Dio
Ma era tanto per dire
Mi dispiace caro Nino
Se vuoi prenditi un goccio di vin santo poi Pietro ti accompagna di sotto
E giù magari sto in una fabbrica peggio di questa
No no
Meglio che me la porto con me la mascherina
Anzi due
Che non si sa mai con tutti i ladri che girano agli inferi
Mi ritrovo anche derubato
La vogliono chiudere questa fabbrica
Lo sai Nino?
Dicono che non sono a norma
Che i tumori qui sono aumentati causa questa fabbrica
Mi senti Nino
Si moglie mia ti sento
Dicono i telegiornali che la zona qui è una camera a gas
Che ci sono tanti morti per causa dell'acciaio e che sono tutti omicidi colposi
Perché sei così silenzioso Nino?
Che ti prende?
Niente moglie mia ti sento e bene
A parte il mangiare merda
A parte i turni infami
A parte rubarmi la vita
Questa fabbrica non è poi così male
No?
Che dite signori miei
Almeno io un lavoro l'ho avuto
Ora muoio che nemmeno vedo la pensione
Ma un lavoro l'ho avuto
C'è gente che mi invidia altroché
Dice te hai un lavoro almeno
Sei fortunato
Gli accattoni della miseria signori miei
Ecco cosa siamo divenuti
Accattoni della miseria
Dottore allora che si dice?
Come procede la terapia?
Silenzio
Dico ma è sordo?
Silenzio
Mi ausculta o cosa?
Silenzio
Come procede la terapia?
Silenzio
Guarda te se a uno gli tocca di urlare
Che non ho i polmoni giusti per urlare dottore
Sono già calvo per la chemio
Magro come un osso
E mi fa pure urlare
Su dottore mi dica
Nino
Eh
Sai che ti voglio bene si
Oh Madonna il dottore mi fa la scena madre
Su su poche smancerie
Come va?
Hai un mese di vita Nino
Beh non è poco no?
30 o 31 giorni?
Lo considero come aprile o come maggio?
Non scherzare Nino
E chi scherza dottore
Che ora mi licenzio e me ne vado al mare a pescare
Se ci riesco
Non mi reggo in piedi effettivamente
Vabbe che mi licenzio e vado al mare
Con la sedia rotelle e la flebo
Non è un bel vedere
Vabbè ora mi licenzio e
E?
E aspetto signori miei
Qui in questo letto d'ospedale
E aspetto
Che mica so come dircelo alle mie figlie
Lucia ha 15 anni la grande
Ilia ne ha 9 la mia piccola
Che davvero non so cosa invetarmi
Ma mica posso nascondermi
Venite qui venite
Su su avanti che son senza capelli ma non sono ancora un vecchio rincoglionito
Dai venite qui che vi devo dire una cosa
Vi voglio bene figlie mie
Tanto
Dai dai su ora fate entrare la mamma
Che è tre giorni che non la vedo
Ciao moglie mia
Ciao Nino
Ecco perché non rispondevi l'altro giorno
Ecco perché ora capisco
E adesso?
Silenzio
E adesso Nino?
Silenzio
Che facciamo adesso?
Non lo so moglie mia
Davvero non lo so
Nino vecchia volpe
Gli operai non mi hanno dimenticato qui
Senti abbiamo occupato la fabbrica Nino
Siamo saliti in cima al tetto e non molliamo
Che non possono chiudere
Poi cosa mangiamo Nino eh?
Cosa mangiamo?
Aria?
Dentro la fabbrica a morir di tumore e fuori dalla fabbrica a morir di fame
Come Nino?
Niente niente parlavo da solo
Va ben dai allora andiamo avanti così che quei cani non devono averla vinta
Che poi amici miei mica può chiudere che se chiude la fabbrica lì allora chiudono tutte le aziende qui che ci campano grazie a quella
Un po' come dire che falliscono le pompe funebri
Si è mai visto?
No dico vi domando
Si è mai visto che i morti si seppelliscono da sè
Si scavano la buca
Si buttano nella bara
Si chiudono dentro
E con un colpo di reni si lanciano nella terra?
Mai
Quindi di che vi preoccupate?
Cristo Nino come parli bene
Che la vicinanza con la fine ti ha fatto diventar pure saggio
Sarà quello amici miei
Sarà quello
Dottore ma lei non ha trovato della polvere di stelle nei polmoni?
Come Nino?
Si insomma non ha trovato oltre al catrame dell'acciaio qualche traccia di polvere di stelle?
No Nino
Nulla
Non importa
Sappia che io tra un mese continuerò a brillare per anni e anni dottore
Lo dica anche a mia moglie e alle mie figlie
Mi raccomando
Anni e anni
Basta che alziate lo sguardo verso il cielo
Dottore
Dimmi Nino
Senta dottore non è che magari posso anticipare la mia partenza per l'altro mondo al quindici del mese?
Che soffro tanto dottore e faccio fatica a parlare e magari che so lei che ha studiato può parlare con la morte e convincerla a venire a trovarmi un po' prima della data prevista
Pronto?
Si chi parla?
Buongiorno sono il dottore del signor Nino
Si si non c'è bisogno che mi urli nelle orecchie anche se vivo nell'oltretomba
Mi dica
Ecco il signor Nino mi chiedeva se per caso lei potesse anticipare la data della sua venuta?
Pronto? È ancora in linea?
Aspetti un attimo Santa pazienza sto guardando l'agenda
Tutti uguali questi mortali sempre con la fretta in corpo
Allora mi sente?Ehi c'è nessuno?
Si si scusi mi dica
Allora potrei o il 14 verso le 23
O dobbiamo slittare al 21 per le 4 del mattino
Mi spiace ma è un periodo pieno questo per me
Nino mi dice o il 14 o il 21 di questo mese che le rispondo?
Il 14 va benissimo dottore
Allora vada per il 14
Eh se arrivo un poco in ritardo non deve allarmarsi va bene così ho da stecchire uno che non ne vuol sapere di morire
Si si perfetto arrivederci
A presto
Speriamo di no
Ecco Nino mi ha detto il 14 verso le undici di sera
Meraviglioso dottore la ringrazio
Che fa piange?
Suvvia dottore che non mi faccia la scena madre
Che va bene così
La vita è una continua condanna a morte
Su ecco un abbraccio e ora vada
Mi stia bene dottore
Ciao Nino
Arrivederci dottore
Da bambino sognavo di fare
L'austronauta
Il camionista
E il medico
Voi direte una di queste professioni?
No no
Sognavo proprio di andare nell'universo con il mio grosso tir
Vestito col camice bianco quello dei dottori
E con un bel casco in testa guarire le stelle
Che il mio papà un giorno mi aveva detto che le stelle muoiono
Ma che sono così lontane da noi
Che anche se sono morte noi le continuiamo a vedere
Mi diceva il mio papà
Aveva proprio ragione il mio papà
Che dite?
Bon allora
La bicicletta ce l'ho
Bella eh?
Eh lo so che mi invidiate ma non la lascio no no
La porto con me
Poi
Che altro
Ah si le mascherine
Ce le ho che non si sa mai che magari di là
Si insomma ci siam capiti
Il cancro?
Ah si si eccolo qui
Sempre nei polmoni
Speriamo ci resti
Che ve lo immaginate che mentre scendo verso gli inferi in bici
Un colpo di tosse e mi balza fuori dalla bocca e torno sano?
No no signori miei che ormai è andata così
Meglio gli inferi che la fabbrica ve lo dico io
Vabbè non devo portarmi altro credo
Questa magari è la volta giusta che riesco a guarire qualche stella
Che mica mi hanno dato indicazioni precise per gli inferi
Sotto è sotto ma qui il sotto e il sopra collimano
Vabbe vi manderò a dire
Arrivederci
Ah se riesco vi invio una cartolina
Ma dubito si possa da là
Beh ora vado
È stato un piacere lavorare per morire
Ah dimenticavo la mia bicicletta
Speravate eh che la lasciassi
Invece no è mia e viene con me
Spero almeno riuscire a farmi qualche bel giro per l'inferno
Basta dai ora devo proprio andare
Mi aspettano di là
Ci vediamo
Un abbraccio.

OlivieriFrancesco
Testo protetto dai diritti SIAE